martedì 8 novembre 2016

"La creatività richiede coraggio"





Ci ho messo tempo a scrivere questo post perchè non riuscivo a trovare un titolo adatto nè tantomeno un contenuto che potesse risultare accattivante per chi avrà la bontà di leggerlo. 

Se hai un blog il minimo che ti si possa chiedere è di non annoiare i tuoi lettori, e io ogni volta che scrivo ho sempre il timore di risultare ripetitiva o logorroica o troppo pesante. 

Mi chiedo a chi possa interessare il fatto che io abbia finalmente iniziato il mio corso di sartoria in un Istituto di moda, e ancor di più chi mai potrà trovare piacevole leggere di questa mia nuova esperienza. 

La risposta è non lo so. 

Il mio blog nasce fondamentalmente per il bisogno di raccontarmi e di raccontare la storia di Zenzero e Vaniglia che sta crescendo un pò alla volta insieme a me, così mi sono detta che non potevo non parlare di questa ulteriore tappa del mio cammino. 

Non entrerò nel dettaglio, non vi parlerò di tutto il sonno perso per poter prendere questa decisione, tralascerò le varie crisi esistenziali in cui mi sono imbattuta negli ultimi mesi, vi dico solo che l'occasione di questo corso mi si è presentata per puro caso ma poi la decisione di frequentarlo è stata il frutto di una scelta convinta.

Chi mi legge e segue da un pò sa che ho iniziato a cucire quasi per gioco meno di un anno fa, feltro e pannolenci non sapevo neanche cosa fossero, inorridivo al solo pensiero di attaccare un bottone, non avevo mai toccato una macchina da cucire, per me era solo un accessorio presente a casa di mia nonna, molto bello eh, l'ho sempre trovato affascinante ma, appunto, un arnese da decoro, testimonianza di un tempo passato e molto lontano che non mi apparteneva affatto (o almeno così credevo)

Poi, magicamente, mi sono avvicinata ad ago e filo, e con mia grande sorpresa ho scoperto di avere anche una certa propensione per quest'attività manuale lontana anni luce dalla mia vita.

Ho deciso che se volevo davvero essere presa sul serio e trasformare questa mia passione in qualcosa di più avrei dovuto formarmi, studiare e non dare troppa retta alla mia vocina interiore che continuamente mi diceva "devi essere impazzita"!!! 

Magari far prevalere la parte di me che invece ha creduto in questo progetto sin dall'inizio. (Magari)







E così ho fatto.

Scrivendo, credo di aver trovato anche una risposta alla mia domanda iniziale: a chi potrebbe mai interessare il fatto che io abbia iniziato questo corso? 

Forse a tante che, come me, hanno intrapreso un percorso diverso da quello che avevano immaginato per la loro vita, a chi tra mille dubbi e perplessità sta pensando di dare una svolta e una mattina si alza pensando "Ok, lo faccio", la mattina dopo si alza pensando "Ieri dovevo essere ubriaca". 

Ecco, se siete in questa situazione, non vi preoccupate, è tutto normale, siete sulla via del cambiamento...non vi dirò di seguirla ad ogni costo, anzi vi suggerisco di ponderare bene la situazione ma non escludetela a priori solo perchè non sapete dove vi porterà...

Di certo non so dove mi porterà la mia di strada, magari la destinazione sarà bellissima, magari no, io però ho deciso di seguirla.

"La creatività richiede coraggio" diceva Matisse. 
Credo avesse ragione








La prima immagine riporta una pagina del libro "la Modellistica dell'abbigliamento - vol.1"
La dedica è della Prof.ssa Maria Paola Monti, fondatrice della prima scuola di moda dalla quale è poi scaturito e si è evoluto l'attuale Istituto Modartech di Pontedera.

Nella seconda e nella terza foto una macchina da cucire e una taglia e cuci presenti all'interno della scuola (insieme a tante altre meraviglie che evito di fotografare per il momento, non vorrei essere considerata completamente fuori di testa!)



venerdì 14 ottobre 2016

Perchė Zenzero e Vaniglia?




Qualche settimana fa ho scoperto una bravissima crafter che fa delle cose davvero carine con il feltro, sto parlando di Adriana, ideatrice di Nymeria •feltro handmade• http://nymeriafeltrohandmade.blogspot.it/?m=1

Sul suo blog ha pubblicato un post in cui spiegava il perché avesse deciso di chiamare così il suo brand. Subito ho trovato che la cosa fosse molto carina e interessante per chi la segue, così ho pensato che forse avrei dovuto anche io scrivere qualcosa sulle motivazioni che mi hanno spinto a dare questo nome alla mia micro - attività.

In effetti spesso mi chiedono " ma perché Zenzero e Vaniglia ? " 

In realtà non è che ci sia una vera e propria storia dietro, o forse c'è...ma ė semplicemente la mia storia, la storia della mia vita, di quello che mi ha portata fino a qui.
Quando il cucito si ė impossessato di me ( perchė come dico sempre ė stato lui a scegliere me e non il contrario ) e la cosa ha iniziato a farsi più seria, ho capito che avrei dovuto dare un nome a tutto ciò che ormai riempiva le mie giornate. 

Dargli un nome significava dare più concretezza ai miei sogni, ai miei progetti, alle mie ambizioni, doveva però  essere un nome che parlasse di me, dei miei contrasti, delle mie contraddizioni e così ho iniziato a pensare a qualcosa che potesse rappresentarmi e che soprattutto potesse rappresentare il percorso fatto fino a qui.

Lo zenzero e la vaniglia sono ingredienti diversissimi tra loro... 
Lo zenzero ha un sapore acre, piccante, impossibile assaggiarlo in purezza senza che la bocca conservi un brutto sapore per un pó.
La vaniglia ė dolce, ha un profumo inebriante, il suo aroma ti rimanda immediatamente ad atmosfere calde ed esotiche.
Insieme però formano un connubio perfetto.

Ecco, avevo trovato i due elementi che mi rappresentavano alla perfezione. 
In me c'è un pó  di entrambe le cose...hanno trovato un equilibrio e l'uno non prevale sull'altro. 
In più il percorso di vita fatto fino a qui sembra essere la sintesi di due contrasti, scelte difficili, che mi hanno lasciato l'amaro in bocca come fa lo zenzero hanno incontrato con il tempo decisioni più dolci e profumate, proprio come la vaniglia.

E così è nato Zenzero e Vaniglia handmade.

La foto che ho scelto per questo post è la dedica scritta sulla mia tesi di laurea. 

Non ho voluto dedicarla alle persone a me care perché coloro che mi sono stati accanto in quegli anni sanno che quel traguardo è mio quanto loro, ho voluto dedicarla "alla mia rosa", al tempo preso (e non perso) per averne cura e per farla crescere. 

All'epoca credevo che la mia rosa fosse un'altra...oggi so che la mia rosa è  Zenzero e Vaniglia, perché è nata dalla mia testa e dalle mie mani.

"Un ąualsiasi passante crederebbe che la mia rosa assomigli a tutte le altre", ma no...la mia rosa è solo mia!

E voi che mi dite? A qualcuno va di parlare della sua rosa? 
Commentate e scrivete pure, sono curiosa di conoscere le vostre storie!


giovedì 29 settembre 2016

Piccoli progetti crescono.

         




Qual è la cosa che mai avrei pensato di fare quando ho iniziato il mio viaggio nel mondo dell'handmade? Sicuramente studiare!
Non che la cosa mi spaventi eh, dopo l'esame di diritto privato penso si possa studiare qualunque cosa, solo che non immaginavo che dietro un'attività manuale, dietro un piccolo brand ci fosse anche una formazione più  o meno complessa.

Sono convinta che per poter fare la differenza in qualunque settore sia necessario approfondire le proprie conoscenze, studiare, cercare  nuovi stimoli e questa mia convinzione sta alla base della decisione presa un pó di tempo fa di seguire un corso professionale di sartoria. Ma di questo vi parlerò nei prossimi post.

Oggi vorrei parlare d'altro e condividere con voi alcune delle cose scoperte nelle ultime settimane. 

Navigando nel mare immenso del fatto a mano mi sono imbattuta, per puro caso, nei siti di Gioia Gottini ( http://gioiagottini.com) e di Francesca Baldassarri (http://francescabaldassarri.blogspot.it/) ed è stato amore a prima vista! 

Gioia e Francesca sono delle coach, aiutano piccole crafter e artigiane a far crescere le loro attività handmade. 
Gioia, coltivatrice di successi, ti mette di buon umore già solo a leggerla, una volta trovata è impossibile da lasciare. Francesca è lei per prima una crafter quindi sa bene cosa si prova a mettersi in gioco, conosce le paure, le speranze e i sacrifici di chi cerca di emergere in questo mondo bellissimo ma complicato del fatto a mano, per questo mi sono fidata di lei e del suo e Book.

E così, dopo aver capito che esistono concetti di fondamentale importanza dai quali non si può prescindere in un'attività handmade di successo ( es. Target, personal branding, business plan ) e dei quali, francamente, non conoscevo nemmeno l'esistenza mi sono detta che era giunto il momento di rimettermi sui libri. 





 Questa volta con altre aspettative, altri sogni, altre speranze ma con lo stesso impegno e la stessa voglia di fare e con una consapevolezza in più : se credi in te stessa ce la puoi fare.

Grazie a Gioia e a Francesca che hanno (inconsapevolmente ) contribuito a questa mia nuova sicurezza. 

Fate un giro nei loro blog, ne vale davvero la pena!




domenica 4 settembre 2016

Settembre non ti temo



Settembre è  il mese dei bilanci, si sa.
 È  un po  come capodanno, o come il giorno del compleanno,  si pensa alle cose fatte, a quelle da fare, a quelle rimandate e, inevitabilmente  un po di ansia arriva. 

Sarà  che ci portiamo  dietro i ricordi della  nostra infanzia, a settembre  si ritornava a scuola, e per questo non ci era proprio simpatico. 
Con il tempo le cose non sono cambiate molto,  almeno per me, dopo la scuola c'è stata l'università,  e settembre  è  diventato  il mese di recupero degli  esami che non si riuscivano a dare a luglio, per cui l'estate è  diventata  ancora più  breve e dopo ferragosto si ritornava sui libri nonostante  i 1000 gradi all'ombra e le continue tentazioni in agguato.

Pian piano ho imparato però  a gestire  la situazione , sarà  che dopo i trenta si è  più  maturi (almeno così dicono ) 

Quando settembre arriva,  per non farmi prendere dal panico penso che Natale è  dietro l'angolo. ..in questo modo l'angoscia per settembre mi passa e mi arriva quella ben più  pesante di Dicembre, mese in cui inizi a pensare che un altro anno è  passato, che devi assolutamente comprare la crema antirughe e che il ticchettio del tuo orologio biologico si fa sempre più  insistente (complice in questi giorni anche la  simpaticissima campagna del fertility day che ci ha messo tutti di  un umore!)

Per fortuna sono una creativa, e la creatività credetemi, aiuta moltissimo!
Bisogna sempre portarsi avanti con il lavoro perché  il fatto a mano richiede tanto tempo, e così  nei miei pensieri ci sono già  i progetti futuri che tengono impegnati mani e mente e non mi permettono di farmi prendere da ansie, angosce  e pensieri negativi! 

Perciò  "keep calm and think positive", questo è  il mood del mese, cercate di adottarlo anche voi!

Prima di lasciarvi vi ricordo che con Zenzero e Vaniglia ho preso parte ad un'asta di solidarietà  organizzata da #creareperricostruire, una bellissima  iniziativa nata per aiutare le popolazioni del centro Italia colpite dal terremoto dello scorso 24 agosto. All'asta i miei elefantini portachiavi



 Vi lascio il link nel quale ci sono tutte le spiegazioni per poter partecipare, avete tempo fino alla mezzanotte di oggi per offrire il vostro contributo.
  Siate generosi e buon settembre a tutti!

giovedì 4 agosto 2016

Riflessioni d'estate

                                                     



                                             


Devo aver letto da qualche parte che percorsi poco lineari portano (in genere) a risultati di successo.
Beh, se così fosse ci sono discrete probabilità di realizzare qualcosa di buono! 

Diciamo che di lineare nella mia vita c'è davvero molto poco, basti pensare che mi sono laureata in giurisprudenza pur essendomi poi categoricamente rifiutata di intraprendere il percorso "normale" che tutti (o quasi tutti) i neolaureati percorrono dopo aver finito l'università, e cioè pratica forense e esame di stato (sorvolerò sulle dinamiche a dir poco aberranti di entrambe le esperienze, per fortuna vissute solo di riflesso grazie ai racconti delle mie amiche).

Vi starete chiedendo allora perchè mi sono iscritta proprio a legge con milioni di altre facoltà esistenti, sì, ve lo state chiedendo...è la domanda che mi viene fatta più di frequente dopo "mi ripeti il tuo nome per favore?" quando mi presento a persone nuove.

La verità è che non lo so bene neanche io, mi piaceva l'idea di poter studiare qualcosa che, in fondo, fa parte della nostra quotidianità...il diritto sembra una cosa lontana, astratta, ma alla fine è molto più vicino a noi di quanto non pensiamo. 
Ai tempi (che mi sembrano ormai lontanissimi) dei miei esami di diritto penale, diritto privato ecc.ecc. mai avrei pensato di ritrovarmi un giorno ad appassionarmi a qualcosa di manuale. 

Mai e poi mai. Giuro.

Mi immaginavo in qualche bell'ufficio, ad avere degli orari standard e uno stipendio sicuro a fine mese, magari con 2 o 3 figli e un bel marito al seguito.

E invece no, neanche nella mia vita privata ho mai seguito nulla di lineare, per niente proprio direi. Ho percorso strade sbagliate, sentieri al contrario, mi sono persa e ritrovata più volte ma ora, con il senno di poi, posso dire che è stato tutto molto bello e oggi sono contenta di quel che è stato e di quel che sono.

Mai nella vita avrei pensato che mi sarei un giorno approcciata al mondo dell'handmade e del cucito, ancora meno immaginavo che avrei meditato a lungo sull'ipotesi di seguire un corso professionale per potermi migliorare e apprendere tutto ciò che da autodidatta non riesco più ad imparare.

E' questa l'idea che mi balena in mente già da un pò e che mi sta portando a fare scelte e a prendere decisioni che meno di un anno fa non avrei neppure preso in considerazione.

Questi i miei pensieri e le mie riflessioni nei giorni caldi di un' estate che mi ha regalato piccole, piccolissime soddisfazioni senza le quali però non avrei mai avuto la spinta per guardarmi intorno e per credere di poter andare un pò più in là...e provare...e forse osare, un pò...solo un pò, quel tanto che basta per permettere a me stessa si sentirsi ancora un pò in bilico tra sogno e realtà, per ricordare alla ragazza che ero ai tempi dell'Università che se anche le cose non sono andate come io avevo immaginato va bene uguale...anzi, forse è anche meglio.

Considero il blog una specie di diario segreto dove annotare quello che mi accade o semplicemente quello che mi passa per la testa, per questo scrivo anche solo delle semplici riflessioni, e il fatto che dall'altra parte possa esserci qualcuno che legge un pò mi diverte, un pò mi imbarazza e un pò mi inorgoglisce perchè credo che altri possano ritrovarsi nelle mie parole. 
O almeno lo spero.

[Nella foto postata uno scorcio della splendida Cullera, paesino in provincia di Valencia in cui sono stata qualche giorno fa. 
La Spagna è una terra calda e bellissima che sento profondamente mia...un giorno magari scriverò anche di questo].


"Così aprì il baule, abbracciò la chitarra e provò il primo accordo. In quel momento capì che per sapere se un sogno è giusto bisogna prima rinnegarlo, affinché la vita te lo restituisca per sempre con una rivelazione improvvisa."

(L'Ultima riga delle favole, Massimo Grimellini)

giovedì 30 giugno 2016

La mia mini Craft Room










Finalmente rieccomi!
Come dico sempre la giornata dovrebbe essere fatta di 50 ore per riuscire a fare tutto quello che vorremmo, ma purtroppo non è così e allora è necessario adeguarsi.

Lavoro sempre per Zenzero e Vaniglia anche quando non sono presente sul blog o sui vari social...anzi è proprio nei periodi di assenza che la creatività si fa sentire maggiormente per cui mi tocca organizzare le idee e capire come riuscire a realizzarle.

In questo ultimo mese ho cercato di mettere in atto una cosa che mi frullava in mente già da un pò e cioè imparare ad usare la macchina da cucire e provare a  sistemare (parola grossa per me che sono caotica e disordinata) tutte le mie cose in un angolo di casa, in modo da riuscire ad avere uno spazio tutto per me, dove progettare, sognare e realizzare...

Alla fine ci sono riuscita e posso finalmente mostrarvi la mia piccola Craft Room
E' una Craft Room allo stato assolutamente embrionale, basta fare un giro in rete per trovarne di meravigliose, super colorate, con la luce giusta e tutto a portata di mano, perfettamente organizzate. 

Il mio micro angolo è ancora tutto da allestire e organizzare ma ne vado fiera.





La cosa che più mi ha reso felice è stata riuscire a rimettere in funzione questa vecchia macchina da cucire e ridarle nuova vita dato che era inutilizzata da anni. 
Con i consigli preziosi di chi l'ha fatta funzionare in passato sono riuscita a imparare le basi e le nozioni fondamentali del cucito e pian pianino stanno venendo fuori delle cose carine.

C'è ancora tanto da fare e tanto da imparare ma so di potercela fare.

Riuscire a creare dal nulla qualcosa che esiste solo nella tua testa rimane per me una delle cose più belle e affascinanti.

A volte mi chiedo perchè mi sono appassionata all'handmade così tardi...se avessi scoperto prima questa mia inclinazione avrei potuto fare delle scelte diverse già in passato...non trovo mai una risposta a questa domanda ma ogni volta che me la faccio giungo alla stessa conclusione: evidentemente doveva andare così, la passione è sorta in me quando meno me lo aspettavo, è stata lei a scegliere me, non il contrario.

E devo dire che sono felice così.

Il cappello sulla scrivania ha uno scopo puramente decorativo, sta aspettando di essere indossato per essere portato un pò in giro...penso proprio che a breve lo accontenterò, un giretto al mare è quello che serve per rilassarsi e trovare la giusta ispirazione per nuove creazioni.... stay tuned, presto vi aggiornerò (almeno spero)!


lunedì 30 maggio 2016

Craftiamo, parte prima!








Il mood del lunedì è " Datemi un caffè per favore, non una tazza, una moka possibilmente!", e così, con la  mia moketta accanto al pc vi racconto come è andato il primo incontro di Craftiamo, tenutosi a Bologna Fiere lo scorso sabato.

Craftiamo è un progetto pensato per noi creative, per aiutarci a far crescere la nostra attività handmade dandoci la possibilità di approfondire alcuni aspetti che risultano spesso problematici da gestire. 
Fotografare le creazioni, gestire i social e i vari shop on line, conoscere le dinamiche fiscali che stanno dietro a quest'attività (e che non sono affatto un aspetto marginale) sono tutte questioni che interessano la maggior parte delle creative ma che molto spesso non vengono illustrati a dovere lasciandoci nel caos più totale.

Così quando ho letto la locandina sulla pagina facebook de "Il mondo Creativo - salone dell'hobbistica creativa" non ci ho pensato su due volte e ho preparato le valigie. 
E devo dire che ho fatto veramente bene!


 Ad accoglierci Valentina Bertocchi (le Idee della Vale), Federica Campanaro (Fii design), Alice Giuliani e Chiara Bacchelli che è stata la nostra maestra per un giorno.






La prima è stata una lezione base di fotografia, croce e delizia di ogni creativa! Non tutti forse sanno che passiamo più tempo a fotografare le nostre creazioni che a fare vita sociale, e per ogni foto pubblicata ce ne sono altre mille scattate e SCARTATE! 
Chiara è stata bravissima a spiegare e ad illustrarci alcune tecniche basilari (che io non conoscevo affatto) e che metterò in pratica al più presto.
Ero talmente presa ed interessata all'argomento che quando è arrivato il momento di andar via ero quasi triste.

La mattina è volata tra chiacchiere, foto, caffè e biscotti, ascoltare le esperienze delle altre ragazze con le quali condivido questa sfrenata passione per l'handmade è stato bellissimo e mi ha motivato ancor di più ad andare avanti e a non mollare, anche se la strada sembra essere in salita. 



Ora attendo con ansia i prossimi incontri...e nel frattempo mi dedico ai miei piccoli progetti.

"Pensare in grande essendo a little"
E' questo che c'è scritto sulla shopper che ci hanno gentilmente regalato le organizzatrici di questo evento insieme ad altri piccoli e deliziosi gadgets... con questo motto inizio la mia settimana...

A presto!


giovedì 26 maggio 2016

La terapia del cucito creativo




       



A dire il vero avrei voluto scrivere un altro post. 
Chi mi segue da un pò sa che mi sto appassionando alla calligrafia e la mia ultima (folle) trovata è stata quella di voler realizzare dei piccoli timbri handmade per poter completare e dare un tocco in più ai lavori che realizzo.

Ma ho deciso di rinviare il post sui timbri per parlare invece di ciò che tiene impegnate la mia mente e le mie mani per la maggior parte del tempo e cioè il cucito.

Se appena un anno fa mi avessero detto che sarei stata capace di realizzare qualcosa con ago e filo mi sarei messa a ridere a crepapelle. Non ho mai attaccato neanche un bottone, figuriamoci se sarei stata in grado di tirar fuori addirittura un piccolo oggetto finito da un semplice pezzo di stoffa. 
E invece è successo! Con il feltro e il pannolenci è stato amore a prima vista, e gli oggetti che ho man mano creato si sono con il tempo migliorati. Certo non sono perfetti, e dietro ogni singolo oggetto finito ci sono infinite prove...cucio, scucio, poi ricucio, metto un nastrino, poi lo tolgo poi ce lo rimetto di un altro colore...insomma un gran casino! E mi ritrovo con la stanza piena di stoffe, nastri, aghi, rocchette di cotone e colori dei quali però non credo di riuscire più a fare a meno...è diventata una sorta di dipendenza.

Ciò che mi sta prendendo più la mano è la creazione di piccole bomboniere dedicate ai bambini, nascite, battesimi, compleanni ecc. che mi piace confezionare in maniera diversa dal solito, non necessariamente utilizzando i soliti veletti. 
Trovo che impacchettare il tutto con glassine o sacchetti di carta sia davvero il massimo perchè è lì che la fantasia può trovare massimo sfogo.








Ma la mia testa (e chi mi conosce lo sa, soprattutto il mio ragazzo che verrà fatto santo prima o poi per l'infinita pazienza che ha con me) non riposa mai...e mi balenano per la mente idee bellissime...
Tutto ciò che è nella mia testa prima o poi riesco a crearlo, forse adesso ci vorrà un pò di più, il progettino è alquanto ambizioso per le mie capacità ma spero di farcela...
Non vi racconto nulla però...cerco prima di capire se ce la posso fare!

Intanto vi lascio spiegando il titolo del post.
Da quando ho iniziato a creare la mia vita ha preso una piega differente, prima mi affannavo nella ricerca di qualcosa che non so se mai arriverà, un lavoro, una stabilità economica, un giusto riconoscimento dopo anni di studio, e il fatto di non riuscire a trovarlo mi angosciava profondamente. 
Era per me fonte di stress e di malessere, le mie giornate erano grigie e non vedevo soluzioni, la passione per l'handmade mi ha salvata, se così si può dire, mi ha fatto capire ciò che davvero mi piace fare ( e giuro che mai avrei pensato a questo) mi ha riempito la vita senza che nemmeno me ne accorgessi.
Certo i problemi continuano ad esserci, le ricerche non finiscono mai ma, se posso dire la mia, cercate di dedicare un pò di tempo alle vostre passioni, a godere delle piccole, piccolissime cose che la vita ci offre, non rendiamoci schiavi di un sistema che ci vuole infelici e arrabbiati con il mondo.

La mia terapia è stata il cucito e la scoperta del mondo del fatto a mano che è diventato indispensabile per me, ognuno cerchi la propria, e una volta trovata godete di essa, le vostre giornate saranno migliori!

lunedì 16 maggio 2016

Godiamoci le piccole cose






Un post veloce per augurare a tutti un buon inizio settimana!

I miei esercizi di calligrafia continuano e stamattina volevo condividere con voi questa frase che è un pò quello che tutti dovremmo ripeterci più spesso.

Una tazza di caffè,
camminare in riva al mare,
goderci una giornata di sole,
passare del tempo con chi amiamo,
fare ciò che ci rende felici,
sorridere più spesso...

Sono piccole le cose di cui dovremmo godere, ma sono queste che, se davvero apprezzate, sapranno condurci alla felicità.

Sono presa anche io spesso dallo sconforto, la vita di tutti i giorni mi travolge con i suoi problemi e i suoi ritmi frenetici ma sempre più spesso mi sorprendo a pensare e a riflettere su ciò che davvero vorrei... 
Vorrei poter vivere facendo ciò che amo, credo che lo vorremmo tutti... ma non è semplice, non lo è affatto, e anche emergere nel mondo dell'handmade è qualcosa che richiede tempo, costanza, sacrificio e formazione.

Mi piace però trascorrere le mie giornate tra stoffe, carte e colori, scrivendo, progettando, cucendo e disfacendo...è qualcosa che mi rende viva, e che spero di riuscire a portare avanti...

Sono grata per aver intrapreso questo percorso che non so dove mi porterà, ma io intanto vado avanti, la vita è bella perchè ci sorprende sempre e allora lasciamoci sorprendere e godiamoci le piccole cose!

martedì 10 maggio 2016

Handlettering, una nuova passione.





Finalmente riesco a scrivere questo post sulla calligrafia! 
Lo aspettavo da tanto...
Forse vi starete chiedendo cosa c'entra l'handlettering con il mondo del fatto a mano, in effetti me lo sono chiesta anche io e ho indugiato a lungo prima di iniziare a pensarci un pò più seriamente.

 Scrivere mi è sempre piaciuto, da ragazzina ho avuto milioni di diari segreti che tenevo gelosamente custoditi nei cassetti della biancheria, profumavano di lavanda e ci scrivevo su qualunque cosa...poi sono cresciuta ma di scrivere non ho mai smesso. 
Un diario ce l'ho ancora, raramente racconto cose che riguardano la mia vita, più che altro ci annoto frasi o poesie che leggo qua e là e che mi piacciono particolarmente, che in un modo o nell'altro sento mie.

Quando mi sono affacciata all'handmade mi si è aperto un mondo fatto di cose meravigliose, non solo stoffe e nastri ma anche colori, carta, legno, fil di ferro, materiali improbabili che, in mani esperte, prendevano forma, mi veniva voglia di provare e sperimentare praticamente tutto e ho così scoperto, (con mio grande stupore) che il cucito creativo mi appassionava tantissimo, soprattutto quello dedicato e ispirato al mondo dei bambini. 

Per completare i miei lavori però mi serve scrivere, personalizzare un oggetto con la scritta "fatto a mano" o "handmade"  o con una dedica vera e propria gli dà inevitabilmente quel tocco in più...e così ho iniziato a cercare o a creare delle tag carine che completassero le mie piccole creazioni e questo mi ha inevitabilmente rimandato all'universo sconosciuto (e affascinante) dell'handlettering.

La scoperta del Blog di Chiara Bacchini http://www.ilcastellodizucchero.net/ ha poi fatto il resto...mi sono ritrovata dal leggere i suoi post sulla calligrafia ad esercitarmi con le lettere dell'alfabeto come se fossi tornata alle elementari.

E questo è stato il risultato









Sono ancora lontana dall'utilizzare il pennino e l'inchiostro, ma mi sono cimentata con acquerelli e pennello e l'ho trovato divertentissimo.

E' una pratica che richiede tanto tempo e anche tanta dedizione ma mi piace moltissimo, soprattutto mi rilassa ed è molto più complessa di quanto si possa immaginare.

Spero a breve di poter seguire qualche workshop di calligrafia e più in là, perchè no, mi piacerebbe frequentare un corso vero e proprio...per il momento sono solo intenzioni ma già qualche piccolo progetto interessante mi frulla nel cervello... 

Vi tengo aggiornati, torno alla mia vita abbastanza incasinata e disordinata dove però c'è sempre posto per qualcosa di nuovo e interessante!

A presto

lunedì 11 aprile 2016

Handmade....questo simpatico sconosciuto













- "Che carino!!"

-"Grazie, (sorrido soddisfatta) è fatto a mano"

-" Wow, sei brava!"

Arrossisco, e penso "sì...forse non sono poi così male"

"E quanto costa?"

Ecco, a questo punto, quando mi viene fatta questa domanda il PANICO!

Come fare a racchiudere in una cifra il valore che per te ha quell'oggetto?
Certo, bisognerebbe innanzitutto fare una lista dei costi sostenuti per realizzarlo...e già qui ci sarebbero fiumi di parole da scrivere. 

Ci sono diversi materiali di diverse qualità, una stoffa pagata 20 euro al metro non è uguale ad una pagata 5, un nastrino in satin non ha la stessa resa di uno comprato al negozio dei cinesi. 
Ci sarà una qualche differenza tra un bottone che costa 50 cent, comprato in merceria (di quelle piccole, storiche, che si trovano in città dove ci trovi il proprietario che ti parla, ti consiglia, che fa questo da una vita e che dà la metà di ciò che guadagna allo stato per poter ancora tenere aperto il suo negozio) e i lotti da 100 bottoni che costano 2 euro!

Differenze ce ne sono, ve lo assicuro, e si notano...ma il valore di un oggetto handmade non sta solo in questo (purtroppo o per fortuna).

Dietro ogni oggetto c'è una persona, con i suoi limiti e le sue qualità.
Ci sono ore spese a pensare, a creare, a fare, a disfare.
Ci sono ansie, paure, incertezze, a volte grandi soddisfazioni. 
Quando guardi qualcosa che sai essere stato creato dal nulla, che qualche ora prima non esisteva se non nella tua testa, ti senti un pò come una bambina la notte di Natale davanti al regalo che ha atteso tutto l'anno.
Ci sono le parole di chi sembra aver ottenuto tutto dalla vita che risuonano nella tua mente come un fastidioso ronzio...
"ma guarda questa che si è messa a fare...ma perchè non va a lavorare?!?"
"sì, carini sti cosi...ma che ci vuole, saprei farli anche io"
"ma è matta?? 5 euro per questo coso?"
"va bè, sai, lei è un pò strana...le piacciono tutte ste cose creative...contenta lei"
(il fatto di essere considerata strana o matta devo dire che però non mi dispiace, mi genera un certo stato di benessere, una sorta di soddisfazione, non mi chiedete perchè...)
Ci sono i tuoi conflitti interiori, e devi combattere tutti i giorni con la parte di te che dice "ma che cavolo stai facendo?" e quella che ti sussurra " vai avanti, credici, forse ce la puoi fare".
Ci sono le frustrazioni che provi quando guardi la tua creazione e pensi "ok, questo fa veramente schifo" e allora la distruggi, ti innervosisci, chiudi tutto in una scatola (anche i tuoi progetti) e pensi ad altro, fino a quando una nuova idea creativa non ti salta nel cervello e tu non puoi tenere ferme le tue mani.

Sì, dietro una piccola cosa che per molti è priva di valore c'è tutto questo, che non ha un prezzo.

E' facile dire "è fatto a mano", è difficile capirne il senso.

Molte si affacciano a questo mondo per caso, per gioco, per curiosità. 
Per alcune rimane un hobby, per quelle fortunate diventa un lavoro, per altre inizia ad essere quasi un'ossessione...
 E quando arriva l'ossessione sei finita, perchè il mondo dell'handmade è fatto di tante, tantissime cose, tutte bellissime ma dietro ognuna di queste c'è ricerca, costanza, pazienza, lavoro, e tu ti ritrovi in questo vortice senza neanche sapere bene com'è che ci sei finita dentro...ma ormai ci sei, e ti piace, e ci pensi, e pensi che potrebbe diventare qualcosa di più.

 L'Handmade resta così simpaticamente sconosciuto ai più perchè è un mondo troppo vasto, che deve entrarti dentro per riuscire davvero a comprenderlo. 

 Tornando alla domanda iniziale: "quanto costa?" beh, non saprei dare una risposta...ha prezzo un sogno, un progetto? 

Einstein diceva "la mente che si apre ad una nuova idea non torna mai alla dimensione precedente"
Da blogger (parolona), creativa, disoccupata, persona alla ricerca della propria strada posso solo dire che è la pura verità...e allora apro la mia mente a tante nuove idee, senza sapere dove tutto questo mi porterà...mi lascio condurre, da qualche parte arriverò...credo, spero!


n.b. la foto con la scritta Handmade è presa dal Blog di Chiara Bacchini http://ilcastellodizucchero.blogspot.it/ uno dei blog più belli e interessanti presenti attualmente sul web a mio avviso.

venerdì 1 aprile 2016

Aprile...




Secondo alcune interpretazioni, il nome Aprile deriva dall’etrusco “Apro”, a sua volta da Afrodite, dea greca dell’amore, a cui era dedicato il mese di aprile. 
Secondo altre teorie, il nome deriva invece dal latino “aperire” (aprire) per indicare il mese in cui si “schiudono” piante e fiori e si risveglia la natura.

Ad ogni modo Aprile è il mio mese. 
E' il mese in cui sono nata, è il mese dei colori, è il mese del risveglio.
Mi ero ripromessa di scrivere qualcosa oggi sul blog, qualcosa che non fosse necessariamente relativo a Zenzero e Vaniglia...scrivere solo per il gusto di farlo, per mantenere vivo questo blog che troppe volte metto da parte a causa del poco tempo a disposizione.

Siamo troppo presi dalle nostre cose, dalle nostre giornate sempre così piene e stressanti.
Si corre, si corre sempre...ma dove si va?
A fine giornata, quando siamo soli con i nostri pensieri (sempre ammesso che non si crolli prima di riuscire a formularlo un pensiero) ci chiediamo mai se abbiamo fatto qualcosa che abbia reso felice solo noi stessi? 

Io spesso me lo chiedo. 

Vorrei leggere di più.
Vorrei scrivere di più.
Vorrei fare un giro in bicicletta.
Vorrei dedicarmi meglio e con più calma alle mie passioni.
Vorrei avere meno ansie e meno incertezze.
Vorrei trascorrere un giorno al mare, a guardare l'orizzonte senza parlare.
Vorrei mangiare cioccolato senza ingrassare (ok, questo non è possibile, lo so)

Ovviamente la lista delle cose che vorrei fare sarebbe molto più lunga, ma voglio iniziare dalle piccole cose e voglio potermele godere tutte, perchè se è vero che ci sono sogni irrealizzabili che ci portiamo dentro e che restano tali, è vero anche che a volte siamo noi ad impedire a noi stessi di essere felici.

Il mio Aprile inizia con una promessa che faccio a me stessa, non voglio più rispondere no alla domanda che mi faccio ogni sera: "oggi ho fatto qualcosa che mi abbia reso felice"?

Stasera potrò dire di sì.

Che le giornate più lunghe e più luminose di questo mese portino a noi tutti solo cose belle.

Buon Aprile


© Zenzero e Vaniglia - handmade
Maira Gall